Quando nella metà del 2006 Antonio Pugliese, Tecnico Costruttore Navale, trova una vecchia barca destinata alla demolizione, in un cantiere di Torregaveta, ha un’idea meravigliosa: far diventare quel vecchio legno un’imbarcazione straordinaria.
Antonio, da solo, si mette all’opera e in pochi mesi trasforma lo scafo costruito alla fine degli anni ‘50 dai maestri d’ascia di San Giovanni a Teduccio, in una bellissima barca, con vela latina e con un eccezionale timone a forma di sirena che la rendono assolutamente unica al mondo.In omaggio al santo delle imprese impossibili, l’imbarcazione viene chiamata San Giuda Taddeo.
Il restauro che consiste in una vera e propria ricostruzione delle murate, delle ordinate e della chiglia della barca, si completa nel gennaio del 2007.
Antonio avrebbe voluto vararla il 27 gennaio, nel giorno del centenario dell’autonomia del comune di Monte di Procida, ma poi rimanda l’appuntamento al 18 ottobre 2008, quando in una sobria cerimonia, San Giuda Taddeo si immerge nelle acque dell’isolotto di San Martino.
L’intera storia di questa barca è un eterno sorriso alla quasi tri-millenaria storia dei Campi Flegrei e dei miti classici che qui continuano a respirare nel vento e a galleggiare sui nostri orizzonti: sia l’Odissea che l’Eneide trovano i loro paesaggi sulle coste di Pozzuoli, di Miseno, di Cuma; e la stessa Itaca, patria di Ulisse, è gemellata oggi con Monte di Procida.
Allora il timone di San Giuda Taddeo che è realizzato in legno di pino, richiama la forma affascinante della sirena; ma in questo caso Antonio si prende una licenza dall’iconografia classica e invece di descriverla come un mostro metà essere umano e metà uccello, la scolpisce sull’idea della sirena anglosassone: metà donna e metà pesce che così meglio si tuffa nell’elemento marino.
L’armo velico latino che Antonio adotta, invece, oltre a ricordarci che siamo nell’antico Mediterraneo, deve il suo nome alla “vela alla trina” cioé triangolare, in grado così di risalire il vento, a differenza delle vele quadrangolari.
San Giuda Taddeo è lunga 4,87 metri f.t. e può navigare fino a 6 nodi di velocità. Non ha deriva, né zavorra, ma quando si trova in mare provoca l’ammirazione
di chi la osserva.
Nell’
estate del 2012 Antonio Pugliese in compagnia del Capitano Ciro Schiano, di Antonio Barone, di Felice Mattera, di Antonio Mancino e del Comandante Mauro Marchelli della squadra velica “operazione San Giuda Taddeo” ha partecipato alla regata storica delle Repubbliche Marinare che è stato un evento trasmesso in mondovisione, in cui hanno regatato barche tradizionali attrezzate con vela latina.
L’equipaggio è tuttora impegnato nel Circuito delle Sirene che è un campionato a cui pure partecipano queste storiche e uniche imbarcazioni.
Giampaolo Materazzo